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La prima mattinata va benissimo. Le strade sono veramente veloci, il paesaggio é stupendo. Vado a prendermi la prima riserva, e sto recuperando terreno alla grande. Per limare qualche minuto non ho indossato la maglia calda, per non doverla togliere in seguito. É un freddo cane.
Per tagliare qualche metro mi imbuco in una sterrata, che probabilmente mi fa perdere piú tempo che altro. Dalla sterrata mi ritrovo a passare dentro casa di qualcuno, e poi succede che esco da una strada che é interrotta in uscita... ma non lo era in entrata. Magie delle strade italiane.
Per riuscire nel mio piano devo recuperare il piú possibile, ma devo anche stare attento a non strafare. L´ultima cosa che voglio é un incidente. Andare forte dunque significa andare al massimo ritmo che riesco a tenere guidando in sicurezza. E per guidare in sicurezza devo tenere il giusto margine in base alle condizioni della strada, che per ora sono buone ma potrebbero sempre variare. Sará una giornata lunga.
Lascio le veloci strade abruzzesi con un´ottima sensazione, ma la mia gara si deciderá in Molise. O la va o la spacca: il margine é nullo. Per quanto io stia andando bene, la chimera di fare 100 passi é appesa a un filo: un piccolo contrattempo basterebbe a renderla impossibile, e un contrattempo un po' piú grande sarebbe sufficiente a mandarmi fuori tempo massimo e venire squalificato dopo tutta questa fatica.
Mi addentro in Molise con molta curiositá, e lui mi accoglie con una bella strada curvosa nel bosco: non veloce come l´Abruzzo, ma un inizio buono e molto divertente. E io guido, guido e guido senza sosta.
Posso descrivere il Molise con una parola sola: stupendo. Una bellezza intima, non vistosa, eppure ovvia, genuina. Le strade per ora sono curvose ma tali da permettere un ritmo veloce; me le godo tutte e continuo a recuperare. Finalmente il freddo é passato e posso concentrarmi completamente sulla guida.
Sto guidando da quasi 5 ore e comincio veramente a crederci. Ho recuperato altre due riserve, dunque sono a 3 su 6, e ho la sensazione di macinare un passo dopo l´altro. Comincio a immaginarmi il traguardo e me che arrivo coi 100 passi in tasca. Calma Tommy, non illuderti ancora. La giornata é lunga.
5 ore consecutive al mio ritmo massimo sono tante: faccio una sosta e faccio merenda. I gestori dell´albergo mi hanno lasciato una busta piena di dolci, con tanto di biglietto di in bocca al lupo. La sosta mi ci voleva, ma non posso concedermi piú del tempo indispensabile, e dopo forse 5 minuti sono di nuovo in sella e affronto un´altra strada veloce.
Supero le 6 ore di guida e dunque sono a metá giornata. Sono stanco, eppure ho energia per continuare: so che é l´ultimo sforzo. Per ora é andato tutto ottimamente, ma sono sempre al limite. L´incertezza sul tempo guadagnato tagliando l´ultimo Golden Point mi mette un po' di ansia perché non conosco con esattezza il mio ritardo.
Nella seconda parte il percorso in Molise diventa molto piú lento. Se dovessi basarmi su questa tratta, direi che questa regione sia unicamente composta di stradine poderali, ogni singola delle quali incastonata in un paesaggio che stento a credere vero.
All´improvviso la vista si apre su una grande pianura: dev´essere il Tavoliere delle Puglie, e l´emozione é forte, perché vuol dire che veramente l´avventura sta volgendo al termine. Ma non é tempo di rilassarsi perché é solo un´illusione: il mio percorso torna un pochino indietro, e oltre ció le distanze sono piú lunghe di quanto sembrino.
Penso a Fabiana e Gregorio, che il Molise piú vero l´hanno vissuto insieme, e comincio a capire il loro amore per questa terra e per la sua natura che ti prende dentro. Questo video é un abbraccio forte a Fabiana, che é rimasta, e un saluto a Gregorio, un amico (e motociclista) che da poco non c´è piú.
2/6 - Day 3 part 3
Coming soon...
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