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Sono di nuovo su strade normali, e veloci. Dopo l´andatura faticosa sulla stradina in quota, mi godo dei drittoni in mezzo ai boschi che pare quasi il Rally di Finlandia, e la successiva ora su curve e controcurve molto divertenti.
I waypoint ora sono piú vicini e comincio a incrementare il bottino. La mia preoccupazione adesso è di capire se su strade normali io riesca a recuperare il terreno perduto. La mia tabella di marcia è piuttosto lineare: semplicemente il totale dei km diviso il totale delle ore disponibili, con un pochino di margine ogni giorno. È dunque chiaro che nei tratti impervi io debba mettere in conto un ritardo da recuperare nei tratti veloci, ma in Aspromonte ho sicuramente perso piú del previsto.
Al waypoint successivo arrivo con un ritardo di 45 minuti, ma la buona notizia è che piano piano comincio a recuperare. Dunque la media che avevo previsto non è troppo campata in aria! Andare al recupero è una bella sensazione, ma perdere terreno è molto più facile che recuperarlo. Così capita che dopo tanta guida recupero magari 10 minuti, ma ne perdo 5 a un semaforo, a un piccolo ingorgo, a un tratto fangoso che ogni tanto capita, e questo tira e molla caratterizzerà tutta la giornata.
Ad ogni modo, la mattinata scorre variegata e senza sosta tra strade grandi e piccole, monasteri, paesini e qualche sterrato imprevisto che mette in evidenza i miei limiti. Superate le 13 sono verso Lamezia Terme e il mio ritardo è sceso sotto la soglia psicologica dei 15 minuti. Ho bisogno di una breve pausa per mangiare e ricaricarmi, e già così ne perdo altri 10. Ma quel poco mi basta a sgranchirmi, rilassare la mente e togliere fame e sete.
Il primo pomeriggio si svolge in maniera simile, ma con piú rallentamenti del previsto. Poco prima di Cosenza, un acquazzone mi rende inutilizzabile lo schermo dello smartphone proprio nel momento in cui la traccia, per motivi a me ignoti, mi propone un salto nel vuoto su uno strapiombo di qualche centinaio di metri per farmi atterrare sull´autostrada del sole. Al riparo di un albero riesco ad asciugare lo schermo e capire il da farsi. Piccole sciocchezzuole in un viaggio normale, ma qua anche 10 minuti pesano.
A Cosenza perdo tempo nel traffico e devo anche tornare indietro un tratto, nel timore di aver imboccato una strada vietata. A questo punto sono su strade piú che secondarie, ma comunque molto veloci, che mi conducono fino al Monte Caloria vicino a Fagnano Castello, dove una bella e ripida salita nel bosco conduce a uno dei Golden Point.
Sono di nuovo sotto i quindici minuti di ritardo ma devo fare benzina. L´esecuzione è ottimizzata come segue:
Riempire la bocca di biscotti
Estrarre bancomat e borraccia
Inserire il pin mentre si beve facendo scorrere l´acqua in bocca in mezzo ai biscotti
Rifornire mentre si mastica
Riempire nuovamente la bocca di biscotti
Masticare mentre si fa pipí all´albero
Ripartire
Tempo totale 5 minuti e ritardo ancora sotto i 20. La strada é ancora veloce tra colline e campi di grano che si stagliano sotto il cielo sereno. Poi un monte che sembra tirato su con la spatola mi fa capire che sto per entrare nel Pollino.
Il Pollino è un posto magico. Sui suoi altopiani, ancora selvaggi e isolati per km e km, ho ancora di piú che in Aspromonte la sensazione di stare veramente in un Rally. La stradina pare essere lí timidamente, al solo scopo di ammirare il paesaggio.
Poi, inaspettata, una sorpresa. Dura pochi secondi, ma dentro di me rimane scolpita come uno degli highlight della mia carriera motociclistica, e me la conservo in una sorta di ralenty, come nel video:
In questa tratta un po' più stretta mi mantengo in media e lo interpreto come un buon segno, ma la fantasia di una Centopassi nel farti perdere tempo riserva sempre sorprese inaspettate.
Terranova di Pollino è un classico paese in linea lungo la strada principale, tra l´altro molto bello e con un panorama spettacolare. E´ pomeriggio e inizialmente accolgo con un sorriso le tante persone in giro che chiacchierano con gli automobilisti incuranti del traffico. Per me è un rallentamento, ma il bello del sud non sono forse anche queste abitudini cosí rilassate?
La situazione peró assume contorni tragicomici quando mi trovo accodato ad una processione che intasa tutta la strada. Non riesco a vederne l´inizio e non posso fare altro che spegnere il motore, accodarmi e cercare di farmi strada piano piano, sfruttando la leggera discesa.
Ci sono due bande di zampognari e la musica è abbastanza allegra.
"Cosa festeggiate?", domando.
"Veramente è un funerale".
Chiudo la visiera e cerco di farmi strada, non senza un certo imbarazzo, anche se la folla mi è cordiale e quasi incuriosita da questo motociclista di passaggio con targa straniera.
Superato finalmente il carro, devo prendere una deviazione a sinistra per salire a un punto passo. Ma la deviazione passa per il cimitero! Ho un brutto presentimento, e infatti, al ritorno, mi ritrovo per la seconda volta tutta la folla a intasare la strada.
Io guardo loro e loro guardano me mentre passo nel momento solenne dell´intumazione. E, esattamente come otto ore fa, sono di nuovo in ritardo di 45 minuti..
31/5 - Day 1 part 2 - One minute more, one minute less...
I am back on normal roads, and fast ones. After the slow pace on the mountain, I enjoy some fast straights between trees (feels like Rally Finland!) and the next hour on fast bends, that are really a lot of fun.
The waypoints are more frequent now and I start to increase my tally. My worry now is to understand if I am able to make up for the lost time, now that I am on normal roads. My schedule is quite linear: I simply divided the total km by the total hours, with a small margin every day. This way, of course, I fully expect to accumulate some delay on the slowest parts, and need to make up on the fastest parts, but on the Aspromonte I surely lost much more time than expected.
At the next waypoint I am 45 minutes off, but the good news is that I slowly begin to recover. So the average speed that i had planned was not completely unrealistic! This feels great, but nevertheless, losing time is much easier than recovering it. So it happens that I make up 10 minutes after a long ride, but lose 5 at the crossing lights, or in traffic, or on muddy roads that I meet now and then, and this push and pull will be the feature of the entire day.
Anyway, the morning flows without pause through very different situations: small roads, big roads, monasteries, small towns and some unplanned off road parts, where my limits emerge very clearly although ther are actually quite easy roads. After 13 I pass lamezia Termne and my delay is below 15 minutes, which is a sort of an important mental barrier. I need a small pause to eat and reload energy, and I lose 10 minutes again. but they are enough to stretch my legs, relax and feed.
The early afternoon goes on in similar fashion, but with a bit more delays. Shortly before Cosenza, a downpour makes the touchscreen unusable, exactly in the moment where the GPS track, for some unknown reasons, wanted me to jump over a cliff of several hundred meters to land on the highway. I shelter under a tree, dry the screen and find the correct road. These small delays would be nothing on a normal journey, but today every minute counts.
In Cosenza I waste some more time in traffic. After that, I am back on secondary, but fast roads, that take me to Mount Caloria, close to Fagnano Castello, where a beautiful and steep road takes me up through the wood to a Golden Point.
I am again below 15 minutes delay, but have to tank. The performance is optimized as follows:
Fill your mouth with biscuits
Take out the bank card and the water bottle
Enter the PIN while you drink, letting water flow through the biscuits in your mouth
Tank while you chew the biscuits
Fill your mouth with biscuits again
Chew while you take a pee on a tree
Ride again
Elapsed time: 5 minutes, delay still below 20. The road is still quite fast between wheat fields, under a clear sky. Then mountains appear, and I understand that I am approaching the Pollino.
The Pollino is a magic place. On its plateaus, still wild and isolated for miles and miles, I really have the feeling of a real Rally, even more than on the Aspromonte. The small road seems almost shy of going through while admiring the pristine landscape.
Then, one unexpected surprise. It only lasts a few seconds, and yet remains in me as one of the highlight of my motorbike career. I keep it in my mind as a sort of slow-motion, like in the video:
On this smaller but decently paved road I keep the scheduled pace and think it is a good sign. But the fantasy of a Centopassi always finds unexpected ways to slow you down...
Terranova di Pollino is a classic town that develops as a big line along the main road. It is very nice and offers a fantastic view on the mountains. It is afternoon, and at first I almost enjoy the many people that stop by, talking to car drivers, ignoring the traffic. This slows me down, but isn´t this relaxed way of living one of the beauties of the south?
But the situation becomes tragicomical as I approach a procession that blocks the entire road. I can not see the beginning and have no other choice than shutting off the engine and trying to make me way through the crowd on the slightly downhill road.
There are two bands of bagpipers and the music is quite happy.
"What are you celebrating?" I ask.
"Actually it is a funeral".
I shut my visor down and keep making my way through, not without embarassment, although the crowd is not nasty, but rather curious about this strange motorbike rider with foreign license plate.
Finally I overtake the hearse and little later I have to take a deviation to the left, climb up to a waypoint and come back to the main road. But the deviation goes through the cemetery! I have a bad feeling about this, and in fact, when I come back down I find the crowd blocking the road again.
I look at them and they look at me while I pass through, in the solemn moment of the burial. And, just like 8 hours ago, I am again 45 minutes off schedule.
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