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Immagine del redattoreTommaso Bientinesi

31/5 - Giorno 1 Parte 1 - Chi ben comincia... non sono io

Aggiornamento: 2 ago 2023

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Dicono che quando parti la tensione svanisce come per magia. Beh, non è vero.

Parto e sono nervoso, rigido, fatico a trovare un ritmo. Ho in partenza due Golden Point, il primo molto vicino, il secondo giá 90 minuti piú avanti, quindi già so che l´inizio sarà difficile, anche se potrò rifarmi in seguito.

Ad ogni modo dopo 5 minuti giá vorrei menare qualcuno. A Melito c´è il mercato settimanale, mezzo paese non è transitabile, la gente guida a caso, le macchine si fermano a parlare tra di loro intasando la strada. Aoh, c´ho una Centopassi, io!

E dunque dopo neanche 20 km ho giá oltre 5 minuti di ritardo al primo Golden Point.

Peró, che Golden Point. Pentidattilo, il borgo sotto la roccia dalle 5 dita. Se uno degli scopi della Centopassi è dare risalto alle perle del nostro paese, beh, l´obiettivo è centrato in pieno.


Proseguo e fatico ancora a scrollarmi di dosso la tensione. Mi faccio problemi sulla media oraria, quanto posso perdere, quanto margine ho. Poi lentamente entro nel ritmo. Oggi posso solo guidare, tutte le possibili deviazioni sono solo da domani, quindi si tratta solo di restare concentrati e godersela, perchè diciamocelo, di tornare quaggiú in moto quando mi ricapita?

La salita iniziale verso l´Aspromonte mi conferma che ne sia valsa la pena, di venire fin qua. Sono su una stradina a mezza costa, solo per me, e le mie amate ginestre gialle mi fanno da ali mentre salgo.


A questo punto comincio ad accorgermi che la cartina sembra piccola, ma l´Aspromonte è bello grosso. Le stradine, che su Google Maps sembravano strette ma asfaltate, si infilano nei boschi, e sono sicuro che mentre in alto volava il satellite di Google, loro lá sotto ridevano come matte.

Tratti tranquilli si alternano sempre piú spesso a improvvise buche, sassi, rami, tratti completamente dissestati e dilavati dalla pioggia. Guido con molta circospezione, stando attento a non andarmi a infilare in qualche buca alta piú di mezza ruota da cui mi sarebbe difficile uscire. L´apprensione sale: in alcuni tratti si é dislocata tutta la carreggiata. Il rischio concreto é di trovare improvvisamente un ostacolo troppo difficile da superare, e piú avanzo, maggiore sarebbe il percorso da dover rifare a ritroso, oltre alla beffa di non raggiungere il Golden Point, che é nel punto piú alto, a oltre 1900 metri. Oltretutto, c´é anche neve in carreggiata. La strada é fattibile, ma sto andando pianissimo e so dalla cartina che mi aspettano 50km in queste condizioni.

Peccato che l´unico video un po' significativo non renda molto l´idea di profonditá.


Nei tratti tranquilli, peró, la bellezza del posto é tale da farmi scordare di essere in gara. Sono immerso in un bosco tutto mio, in una stradina minuscola e piena di foglie. Sembra quasi di fare una passeggiata in montagna.

Giá, le foglie. La discesa é disseminata di trappole fatte di cumuli di foglie bagnate , oltre alle consuete buche, che peró sono piú rare che in salita.


La discesa é veramente interminabile a quest´andatura. Mi stupisco della nebbia e mi stupisco di avere freddo, ma 1900 metri sono tanti anche quaggiú e questa traversata me ne fa capire l´imponenza. In due o tre occasioni sudo freddo: strada completamente dissestata con sassi grandcelli, troppo pendente e stretta per girarmi da solo, e poi chi ha voglia di rifarsi tutta la tratta al contrario? Vado avanti, e per fortuna la moto tiene molto meglio del previsto. É la mia prima vera esperienza in "fuori strada" e sto imparando sul campo.

Dopo un tempo infinito incrocio la statale principale. E´ stata dura, ma per adesso ho vinto io.


Sono da poco passate le 11. In 3 ore ho visto mare, monti, valli, boschi, neve, strade disastrate e santuari degni di Indiana Jones. Soprattutto, sono giá in ritardo enorme e mi mancano ancora 98 waypoint. Penso che é proprio una Centopassi, e mi riavvio con uno strano sorriso sotto al casco.

 

Well begun is not me


They say tension fades away as soon as the race starts. Well, they are wrong.

I start and I am nervous, stiff, and struggle to find a rithm. I have to Golden Points to begin with, one close, one after 90 minutes, so I know that it will be difficult at first, altough I should be able to make up for it later.

Anyway, it´s just 5 minutes in the race and I already want to hit somebody. In Melito it is market day, half town is off-limits, people drive randomly, cars stop in the middle of the road to have a chat. Hallo! I have a Centopassi to do!

So after not even 20km I am already over 5 minutes late at the first Golden Point.

But, what a Golden Point to begin with! Pentidattilo, the ghost town under the Rock of the 5 Fingers (greek Penta=5, Daktylos=fingers). If celebrating the hidden gems of our country is one of the goals of the Centopassi, well, this hits it right on the spot.


I go on and still struggle to shake tension off. I keep thinking about my average speed, how much time can I afford to lose, what is my margin. Then slowly I get in the zone. Today I can only drive, every possible deviation will not come before tomorrow, so for now it´s only a matter of staying focused, driving and enjoying it. Let´s face it: when will I be able to come back here again with my bike?

The first climb towards the Aspromonte is the confirmation that it was the right choice to come all the way down to here. I am on a small road halfway up the mountain side, all for me, and 2 yellow wings of my beloved broom seem to push me up faster.


It is at this point that I begin realizing that the map may look small, but the Aspromonte is quite big. The roads, that seemed small but paved on Google Maps, enter the woods, and I am sure that, while the Google satellite was scanning from high up, they were laughing out loud under their cover.

Easy parts give way more and more often to sudden holes, stones, woods, and parts that are completely destroyed and washed away by the previous rain.I drive very carefully and try to choose the right path in order not to fall into holes, that are at times as high as half my wheel. Tension rises again. In some parts, almost the entire track was dislocated. The more I go on, the more I have to lose if I get to a point where the road is actually interrupted, and moreover I may not reach the Golden Point, which is on the highest part of the mountain, at about 1900m altitude. Moreover, there is snow on track. The road is actually doable, but I am extremely slow and I know from the map that I have to drive about 50km in these conditions. It is a shame that the only representative video dues not fully convey the depth.


In the easy parts, nonetheless, the beauty of the place is such, that you almost forget about the race. I am diving in a wood all for me, on a tiny road full of leaves, It almost feels like a walk in the woods.

The descent is full of block of leaves, that can really be a very slippery trap. There are also many holes, but not as much as I had found uphills.


It feels like the descent will never end. I am surprised to find fog and that it feels cold, but 1900 meters are a lot ever down there, and this journey makes me feel all of them.

On a couple of occasions the road is completely ruined and beomes practically "off road". I have no experience and fear that the bike may slip, but the road is too steep and narrow for a u-turn without help, and also I do not want to drive back all the way. I go on, and luckily the bike holds it much more than I thought. I am learning off-road on the way.

After infinite time I cross the main road again. It was tough, but up to now I was tougher.


It is just after 11:15. In 3 hours I have seen sea, mountains, valleys, forests, snow, broken roads and ghost towns worth of Indiana Jones. Most importantly, I am already hugely behind schedule and still have 98 waypoints before me.

I think this looks like a real Centopassi, and drive on with a strange smile under the helmet.


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