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La gara parte il 31 Maggio, che è un mercoledì. Scendendo a Palermo col traghetto ho l´occasione di rilassarmi in Sicilia un paio di giorni. Cosí sabato 27 parto di buon´ora, e non senza una certa emozione, alla volta di Genova.
Ancora è solo un trasferimento, ma attacco giá l´adesivo CENTOPASSI, che penso mi sará di buon auspicio, ottenendo tra l´altro l´immediata approvazione della direzione gara:
Il tragitto per Genova ammonta a circa 850 km da fare in giornata, di cui circa la metá in autostrada, dato che prima della gara voglio viaggiare rilassato. Dove peró non necessito di autostrada è proprio in Germania, perché la valle del Neckar e le strade maggiori della Foresta Nera sono molto scorrevoli.
C´è un bel sole ad accompagnarmi, dopo mesi di pioggia continua. In giornate cosí, quando esplode di verde, la Germania sa essere bella sul serio.
Ma la parte di Foresta Nera che preferisco é il finale a sud, che sembra inghiottirti nelle sue gole e ha un che di magico.
Il percorso mi porta a Rheinfelden, sul Reno, ultimo avamposto tedesco prima di entrare in Svizzera. Qui, se voglio arrivare in tempo, sono praticamente obbligato a prendere l´autostrada, ma posso concedermi un taglio nella zona della Gruyere. Non è spettacolare come il cuore alpino piú a est, ma rimane molto godibile, con tanto verde e bei prati ampi.
Passata Martigny, solo il Gran San Bernardo mi separa dall´Italia. Anche se nel mio Paese torno abbastanza regolarmente, quando lo faccio in moto valicando i monti la sensazione mi colpisce ogni volta con una forza quasi primitiva. Io sono umbro, e le alpi con l´Umbria c´entrano poco, ma non c´é niente da fare: varco quel confine, e mi sento rientrato a casa.
In questa zona, comunque, ho tanti ricordi. I tipici tetti in lastre di grafite mi salutano a Saint-Rhémy-en-Bosses, che è il primo paesino di strada. Qui, e fino a qualche passo piú in lá, accompagnai per alcuni giorni nel 2008 Uge, amico impegnato nella meravigliosa impresa di farsi il Sentiero Italia a piedi, da Trieste a Reggio Calabria. Sempre da qui passó il nostro (mio e di mia moglie) primo rientro natalizio fatto in camper. Di solito scendevamo in treno, ma quella era un´occasione speciale, perché fu il suo primo Natale incinta. E poi alcune vacanze, e le due occasioni a Torino a vedersi sfidare i migliori pattinatori della scena mondiale.
Con questo spirito scendo a valle e mi ributto in autostrada, dove la temperatura è salita di 20 gradi rispetto alla fresca mattinata tedesca.
Ma non tutto il tragitto sará piatto, perché la deviazione per monti tra Piemonte e Liguria è troppo invitante da lasciarsi sfuggire. L´inizio è come me lo ero immaginato: belle curve raccordate nella luce calda del pomeriggio mi portano in alto, dove, da queste parti, il panorama sembra fatto di gigantesche onde ricoperte di alberi. Giá, la meraviglia qui è che non c´è niente, solo la strada e verde, verde, verde a perdita d´occhio.
Se c´è una cosa che i video non possono trasmettere, è il meraviglioso odore di pino che si respira da quassú. E da qui il percorso è un susseguirsi di sorprese ed emozioni. Mi aspettavo le classiche statali curvose, mi ritrovo per oltre un´ora su una stradina da sogno, larga appena per una macchina, e io divento una specie di Geppetto mentre prova ad attraversare l´Oceano sulla sua barchina. Il paesaggio a tratti sembra un canyon, la barchina domina le onde e nel finale, dall´alto, vedo veramente il mare.
Genova è la cittá dove sono nato e non sono mai vissuto. Dell´unica visita da bambino coi miei ho solo ricordi del porto. Arrivo in cittá prima delle nove, e, visto che il traghetto parte a mezzanotte, ho l´occasione di andarmela a visitare dopo tanti anni. Tanto il porto è intasato di tedeschi che, da bravi tedeschi, si mettono giá in fila.
E la "mia" cittá mi accoglie in grande stile. È sabato sera, tutti sono in giro; i carugi mi inghiottono nel loro labirinto tra scale e palazzi altissimi, mentre in ogni piazzetta c´è musica dal vivo. Respiro "quell´aria densa, carica di sale, gonfia di odori" e finalmente mi avvio verso il porto. La Sicilia mi sta giá aspettando.
And off I ride to Genova
The race starts on May,31, which is a Wednesday. If I get to Palermo with the ferry I can have a couple of days relax in Sicily. So on Saturday 27th I leave early, and not without emotion, on the way to Genova.
It is still only a transfer, but I already glue the CENTOPASSI sticker to the windshield, hoping that it will bring me good luck. Race direction soon gives its feedback of approval:
(the sticker is askew :D )
The journey to Genova is about 850km on one day, half of which will be on the highway because I want to travel relaxed. But precisely in Germany I do not need any highway, because the Neckar valley and the main roads of the Black Forest have a very fast flow anyway.
A nice sun is accompanying me, finally after months of rain. On such days, when green explodes, Germany can be truly beautiful.
But my favourite part of the Black Forest is the southern one, which wants to swallow you in its gorges and has something magical.
The track brings me to Rheinfelden, the last german town before Switzerland. Here, if I want to make it on time, I really have to take the highway, but I still can make a deviation in the region of Gruyere. It is not as spectacular as the alpine heart more east, but is still very enjoyable, with lots of green and beautiful, wide grass fields.
Having passed Martigny, only the Grand S. Bernard separates me from Italy. Even if I go back to my Country regularly, when I do it on my bike through the mountains the feelings hit me in an almost primitive way. I come from Umbria in central Italy, and the Alps have little to do with it, but it can not be helped: I pass that border, and I feel like I´m back home.
In this area, anyway, I have lots of memories. The typical roofs made of graphite plates greet me in Saint-Rhémy-en-Bosses, the first town on the road. Here, and up to a few passes further on, I accompanied for a few days my friend Uge, who was trekking through all of Italy from north to south, on foot only, and eventually completed the quest in over 8 consecutive months. Also here was our (my wife´s and mine) first Christmas journey back to Italy on our motorhome. We usually did it by train, but that was a special occasion because she was pregnant of our first son. Then came a few more holidays, and the two times in Turin where the best ice figures skaters in the world were competing against each other.
With all this in mind I ride down the valley and go back to the highway, were the temperature is 20 degrees higher than the cool german morning.
But not all the journey will be flat, because the deviation through the mountains between Piemonte and Liguria is too attractive to be ignored. The first part is as I had imagined it. Nice, winding curves take me high through the warm light of the afternoon, and, from there, the view seems made of gigantic waves covered of trees. Yup, the wonder here is that there is nothing. Just green, green, green till the eye can see.
If there is one thing that videos can not convey, it is the wonderful smell of pine that you can breathe from here. And from now on; the journey is a sequence of surprises and emotions. I was expecting the usual curvy mountain roads, instead I find myself for over one hour on a dreamy, tiny road, barely one car-wide, and I become like Geppetto as he tries to cross the Ocean on his small boat. The landscape is like a canyon at times, the motorbike/boat dominates the waves and towards the end, from the top, I see the real sea.
Genova is the city where I was born and were I have never lived. From the only visit there with my parents, as a kid, I only have a few memories of the harbor.
I get to town before 9pm and, since the ferry is leaving at midnight, I have a chance to go visit the historical city center after so many years. In any case, the harbor is completely filled of germans, who, as all good germans do, are already in the queue two hours before embarking begins.
And "my" town welcomes me in style. It is saturday evening, everybody is around; I get swallowed by the typical narrow alleys between stairs and very high palaces (the "carugi"), while in every small square live music is playing.
I breathe that "thick air, loaded with salt, rich of odours" of a famous song of genoese singer De André, and finally I get to the harbor. Sicily is awaiting.
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