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L´ora prima della partenza è la peggiore. Ci si porta al punto di partenza prescelto, da regolamento si accende il GPS e non si sposta piú la moto.
E si attende, 60 interminabili minuti in cui tu sei fermo ma i pensieri corrono.
Sono qui dalla sera prima, arrivato con un tranquillo trasferimento autostradale dopo i due bei giorni in Sicilia. Alla sera, in confronto all´esuberante vitalità siciliana, Bova Marina dà un senso di solitudine. Eppure sono tutti gentilissimi.
Il portiere dell´albergo cambia casacca e, come per magia, diventa cameriere del ristorante adiacente, dove l´unico avventore sono io e il cibo è genuino come non ne mangiavo da anni.
"Sta facendo un giretto in moto?" chiede. "Eh sí".
"Da dove viene?" "Dalla Germania".
"Ah, bel giretto sí. Costa jonica o tirrenica?"
"No, arrivo dalla Sicilia e risalgo su tagliando in mezzo."
"Ah che meraviglia. Che bei posti, c´ero stato da ragazzo, c´è un bellissimo lago sa, ci passi!"
Ma ora sono le 7 di mattina e devo aspettare. Anche per tutti gli altri è così. Sparsi su vari parcheggi o strade o cortili di mezza Italia, agli occhi degli altri sembriamo normali mototuristi in pausa. Ma che possono saperne loro?
La direzione gara, nal frattempo, fa del suo meglio per mettere i partecipanti a loro agio:
La tensione sale. È normale, ma come mai ci tengo così tanto? In fondo è un gioco. Già, ma a chi voglio darla a bere? La verità è che quest´anno voglio fare bene, e più andavo aventi con la preparazione, più me ne rendevo conto. Stavolta ho la moto adatta, ho pianificato per bene, ho più esperienza. E allora sarà l´umana voglia di misurarsi, ma penso che ci terrei davvero a dimostrare di essere tra quelli che riescono a fare i cento passi. Perché in preparazione ho fatto del mio meglio, e non saprei proprio dove andare a pescare se dovesse ancora mancarmi qualcosa. E mi dispiacerebbe perchè andare in moto in solitaria è da anni parte di me.
So che mi aspetta una fatica improba di cui ho ancora vivo il ricordo dall´altra volta. So che ci potranno essere mille imprevisti. Spero di non aver sbagliato clamorosamente le mie stime di percorrenza. Spero di arrivare al traguardo. Ci saranno mia moglie e i bimbi a festeggiare il loro papà. Voglio fare bella figura. Voglio essergli di esempio che nelle sfide vale la pena mettercela tutta, vittoria o sconfitta che sia.
Nel frattempo mancano due minuti alla partenza, e devo quasi sbrigarmi a rivestirmi con giacca, casco e guanti, sennò parto già in ritardo.
The hour before
The hour before the start is the worst. As per regulation, you go to the chosen starting point, turn on the GPS and can no longer move the bike.
And you wait. 60 endless minutes where the bike is still, but your mind runs fast.
I am here since the evening before, after an easy transfer along the highway after the two beautiful days in Sicily. Compared to the sicilian exuberance, the evening in Bova Marina feels lonely. Nevertheless, everybody is very kind.
The receptionist of the hotel changes clothes and, like magic, becomes the waiter at the restaurant nearby, where I am the only customer and the food is so genuine as I had no longer eaten in years.
"Going on a motorbike trip?" "Yes, sort of".
"Where are you coming from?" "Germany".
"Well, this is SOME trip. East or west coast?"
"No, I have come from Sicily, now I´ll go back north cutting through the mountains"
"Oh how wonderful. Such places, I had been there as a kid. There is a beautiful lake, you know? You should visit it!"
But now it is 7 am and I have to wait. For the others it is the same. Spread on parkings, roads or courtyards over half of Italy, from the outside we look like normal tourists taking a short break. Little do the people know...
Meanwhile, race direction does its best to make us feel at ease:
(I see you! Now I want to see how you will make it with those roads there...)
Tension is very high now. It is normal, but why is it so important to me? After all, it´s just a game. Yeah, but who am I trying to fool? Truth is, this year I really want to do well, and the more I went through the preparation, the more I realized it. This time I have the right bike, I planned well, I have more experience. And so, maybe it is the human need to measure yourself, but I really would like to be among those who can make it to 100. Because I prepared it to the best of my possibilities, and I would not know where to find something more if something were still missing. And I would be sad, because long, lonely motorbike journeys have been a part of me for many years now.
I know that a huge effort is waiting for me. I still have very hard memories of the last attempt. I know there will be thousands of unexpected events. I hope I have not completely failed my plan. I hope I will get to the finish line. My wife and my kids will be there, waiting for their dad. I want to make well. I want to be an example for them, that it is always worth it to give your best in a challenge, be it a victory or a defeat.
In the meantime it´s only two minutes left before the start, and I almost have to hurry wearing jacket, gloves and helm, otherwise I will be already late at the start.
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