(Scroll down for the English version)
"Siciliaaaaa! Siciliaaaaaaa"
È sera e siamo in vista del promontorio di S. Vito. Un signore vicino a me ha gli occhi lucidi, e non è colpa del vento.
"Siciliaaaa! Troppo tempo lontano fui, terra mia Siciliaaaa! Palemmoooo!!"
Io distolgo lo sguardo mentre mi domando se esiste un´altra terra al mondo che sia mai stata salutata cosí.
Ma la Sicilia entra nel cuore non solo ai siciliani, ed è con emozione che scendo a Palermo. Mentre cerco di abituarmi al traffico che ti arriva da tutte le parti, mi sembra incredibile di essere quaggiú, sulla stessa sella che un giorno e mezzo prima mi stava portando verso le Alpi.
È mezzanotte e ho due giorni tondi tondi in cui voglio piú che altro rilassarmi. Non mi va di andare in albergo solo poche ore, e ho paura di soffrire il caldo a traversare l´isola verso Siracusa, che ci tengo a rivedere, dunque scelgo di viaggiare di notte, visto anche che nella giornata in nave per la gran parte del tempo ho dormito. Ma prima mi godo Palermo, che a mezzanotte è viva come di giorno e mi permette di inaugurare la vacanza con due arancini, un gelato e un cannolo che impacchetto per il viaggio.
Il viaggio comincia bene fino a Cefalú, da dove salgo per Gratteri e ammiro la luna riflessa sul mare. Da qui l´idea è di tagliare in diagonale verso sud-est, ma con l´incedere della notte comincio a pentirmi della mia scelta. Fa molto freddo ed è buio pesto, posso solo intuire la bellezza che sto attraversando e piú avanzo, piú penso di aver sprecato quest´occasione. Oltretutto ho sottovalutato quanto il guidare di notte su queste strade mi potesse rallentare. Stanco e scoraggiato dopo un ponte coi tondini di acciaio affioranti che immetteva su uno sterrato pieno di buche, decido di tagliare la traversata rimanente e puntare verso l´autostrada.
Poi, la magia.
Ancora oggi rifletto sulla combinazione di eventi che mi ha portato ad essere in quel luogo in quel momento, non cinque minuti prima e non cinque minuti dopo.
Fatto sta che di fronte a me albeggia e vedo il profilo dei monti e delle tenui nuvole rosate.
Aspetta, quella è nera e sottile.
Si sposta veloce.
Parte da quel triangolo nero enorme.
Cazzo, è l´Etna. E mi sta salutando.
A volte arrivano dei doni inaspettati, che quasi ti vergogni ad accettare. Io guardo l´Etna all´alba, a dominare su colline accavallate nella foschia, mentre luci abbarbicate su un cucuzzolo impossibile guardano quella che sembra una piccola lingua di mare.
Rido di gioia sotto il casco, e penso "Grazie Sicilia, non mi serve altro".
Il resto... è Sicilia. I terreni ampi, un po' abbandonati. Il gelso enorme sotto cui parcheggio la moto e di cui mi sbafo i frutti, che stanno lì, per il primo che li vuole cogliere. Il piccolo spaccio di paese coi gatti spelacchiati che ti girano tra le gambe. I sapori che rendono dei pomodori e una mozzarella un pasto da re. I muretti a secco. Le calette abbandonate.
Da tempo sognavo di farlo. Salgo in moto in costume, canottiera e sandali e me ne vado a passo d´uomo a esplorare, poi la sera mi immergo nei vicoli barocchi di Siracusa.
Telefono a Fra dal porticato dell´agriturismo, al fresco della notte. La Sicilia fu il nostro viaggio di nozze, oltre a tanti altri ricordi. Chatto con gli amici. Una, dalla Germania, mi scrive "Oh Siracusa, cosí bella che non volevo piú andare via".
Eh, già.
Sicily
"Siciliaaaaa! Siciliaaaaaaa"
It is evening and we begin to see the promentory of S.Vito. A man near me has watery eyes, and it´s not because of the wind.
"Siciliaaaa! Too long was I far away from you, my land, Siciliaaaa!"
I look away and ask myself if any other land in the world has ever been greeted this way.
But Sicily gets in your heart even if you are not sicilian, so it is with emotion that I disembark in Palermo. While I try to get used to the traffic that assaults me from everywhere, I still can not believe that I am here, on the same saddle that was taking me towards the Alps just one day before.
It is midnight and I have exactly two days, in which I want to relax most of all. I don´t want to take an hotel for just a few hours, and I fear it would be way to hot to cross the island during the day towards Siracusa, where I want to go. So I choose to travel overnight, also because I have slept most of the day on the ferry. But before that, I enjoy Palermo, that is as much alive at midnight as it is during the day, and I open the holiday with 2 arancini (typical fried rice balls with various fillings), an ice cream and one cannolo, that I pack for the ride.
The ride starts well till Cefalú, where I start to climb to Gratteri and admire the moon reflecting on the see. The plan from here is to cut on country roads towards south east, but as the hours go by I start to regret my choice. It is actually very cold and it´s pitch black; I can only imagine the beauty I am riding through and the more I go on, the more I think I have wasted this chance.
Moreover, I have underestimated how much driving at night on this roads would slow down my pace. Tired and discouraged, after an unpaved road full of holes I decide to cut it short and point to the highway again.
Then, magic begins.
Still today I wonder which combination of events brought me there, exactly at that time, not 5 minutes too early and not 5 minutes too late.
Fact is that dawn is rising in front of me and I see the profile of the mountains and some soft, red and pink clouds.
Wait, that one is black and slim.
It moves fast.
It starts from that gigantic black triangle.
You must me kidding me. It is the Etna. And it is greeting me.
Sometimes you receive unexpected gifts, that you are almost ashamed to accept. I am before the Etna at dawn, dominating on hills in the haze, while the lights of a town pinched on an hill look onto what seems a small stretch of sea.
I laugh of joy under the helmet and think "Thank you Sicily. I don´t need nothing more".
The rest... is Sicily. The wide half-abandoned lands. The gigantic mulberry tree, under which I park my motorbike before eating all its fruits, that were waiting for the first to come. The small market with mangy kittens that run through your legs. The flavours that turn even tomatoes and mozzarella into a king´s meal. The dry stone walls. The abandoned coves.
I had dreamt it for so long. I jump on my motorbike dressed with swimsuit, undershirt and sandals and I stroll at pedestrian pace, exploring, then in the evening I dive into the barouque alleys of Siracusa.
I call my wife from the porch of the agritour, in the fresh night air. Sicily was our honeymoon, plus many other memories.
Then I chat with friends. One of them, from Germany, writes "Oh Siracusa, so beautiful that I would have never left!".
Well... yes.
Comments